Apertura e vulnerabilità

Osservo quanto mi sono permessa di manifestare apertura e vulnerabilità nel corso della mia vita, guardo le mie mani. La pelle che le riveste, per anni mi ha mostrato la scarsa consapevolezza che avevo del senso della mia vita, di cosa la mia Anima stava cercando di mostrarmi. Reiki mi ha condotto per mano a vedere questo.

Avevo costruito muri per proteggermi, la pelle manifestava l’apertura e la vulnerabilità che non esprimevo consapevolmente, le mie ferite interiori. Erigiamo barriere per difenderci, per non essere feriti, per nascondere le nostre emozioni più vere, per paura di essere derisi, per paura di non essere come gli altri, per paura che le nostre idee e che quel che sentiamo sia troppo diverso da quello che la massa ritiene normale, accettabile, razionale.

L’essere umano soffre non tanto per la mancanza d’amore ricevuto, ma bensì per la mancanza d’amore dato, a se stesso e agli altri. Essere fragili, aperti, vulnerabili per me significa darci la possibilità di accogliere la vita in tutte le sue sfaccettature, essere vivi, permettere all’altro di conoscerci e di conoscere sé stesso.

Abbassare le difese richiede fiducia. Amare ti rende vulnerabile, inestimabile possibilità per aprire il tuo cuore, di ritornare al giardino del cuore, ad una comunicazione che va oltre, ad una ritrovata connessione Spirito Anima attraverso il radicamento, il vivere pienamente nella materia giorno per giorno, sentendo il tuo corpo.

Reiki è per me quella scintilla, e la mia Anima lo sapeva da sempre, e in fondo anche io, che riaccende la consapevolezza, la vita, quel fuoco eterno che arde dentro ogni essere umano.

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